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direttore Guerrino Mattei

  

 

 

 

 

 spettacoli 

 

 

ROMA – TEATRO ARCOBALENO

 

Ars Millennia Production presenta


Tanaquilla

La nobile etrusca che fu regina di Roma

di e con

 Isabel Russinova


 

Scene e costumi Wilma Lo Gatto

Luci e audio Giorgio Rossi

Musiche Antonio Nasca


 

regia Rodolfo Martinelli Carraresi

 


Dal 13 al 22 gennaio 2017

 

***

Teatro Arcobaleno


via Francesco Redi -  00161 Roma

 

 

Nella tradizione dello storico Teatro Arcobaleno il teatro “è letteratura”, non deve stupire, dunque, che il lavoro di Isabel Russinova, portato in scena in prima nazionale al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra, rappresenti la migliore lettura del racconto di Tito Livio sulla donna etrusca più influente nella storia politica ai tempi della fondazione di Roma.

La storia di Tanaquilla, che cercheremo di raccontarvi brevemente, è quella di una donna di Tarquinia, importante centro etrusco del VII secolo a.C., nobile, ricchissima, ambiziosa, perfino avvolta da una sacralità speciale, sposata a Luchmon, figlio del greco Demarato che, fuggito da Corinto, con un seguito di ceramisti e di pittori eccellenti, si era stabilito a Tarquinia. Ma a Luchmon, proprio perché figlio di uno straniero, non era permesso dalle tradizioni etrusche di percorrere una brillante carriera politica, per cui Tanaquilla spinge il marito a trasferirsi a Roma, città ancora giovane e in cerca di una propria identità, dove diventare con il nome di Lucio (Luchmon) Tarquinio (proveniente da Tarquinia) Prisco, il primo dei re etruschi. Sui colli tiberini esistevano soltanto sparuti villaggi e nei luoghi pianeggianti regnava ancora la palude, Tarquinio prosciuga i terreni e costruisce gli edifici che sarebbero rimasti per sempre il nucleo monumentale dell’Urbe, trasmettendo ai romani tutti i cerimoniali, i simboli e la raffinata cultura etrusca.

La Russinova, oggi attrice impegnata e scrittrice di teatro, dà vita a un atto unico in cui interpreta Tanaquilla, una donna innamorata che abbraccia con riverenza il marito e vaticina la gloria che lo attende. E anche quando, con crudeltà, i figli di Anco Marzio comprendono il pericolo di rimanere fuori dai giochi e uccidono il re Tarquinio, Tanaquilla nasconde la morte del marito e nomina il genero Servio Tullio come legittimo successore, preferendolo ai suoi stessi figli naturali.

L’autrice, accompagnata dalle musiche di Antonio Nasca, è dunque anche protagonista di un monologo - che per sua natura dovrebbe tendere a costituire la scena più memorabile dei nostri spettacoli preferiti - che, invece, non convince del tutto, risultando poco efficace nel trasmettere la forte personalità e i tumulti interiori di questa figura femminile poco conosciuta.

 

Roberta Daniele