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direttore Guerrino Mattei

  

 

 

 

 spettacoli 

 

 

 

 

ROMA - TEATRO QUIRINO

 

Progetto Teatrando

ENRICO GUARNERI

 in


I MALAVOGLIA

di Giovanni Verga

 

 

e con

Ileana Rigano   Rosario Minardi
Vitalba Andrea   Francesca Ferro   Nadia De Luca
Vincenzo Volo   Rosario Marco Amato   Pietro Barbaro
Mario Opinato   Ciccio Abela   Giovanni Arezzo
Giovanni Fontanarosa   Verdiana Barbagallo  
Gianmaria Aprile   Gianni Sinatra

musiche Massimiliano Pace
scene Salvo Manciagli
costumi Dora Argento

regia Guglielmo Ferro

personaggi e interpreti

Padron Ntoni Enrico Guarneri

Maruzza Ileana Rigano

Ntoni Rosario Minardi

Donna Grazia – La Mangiacarrube Vitalba Andrea

Mena Francesca Ferro

Agostino - Piedipapera Vincenzo Volo

Bastianazzo – Rocco Spatu – Avv. Scipioni

Rosario Marco Amato

Zio Crocifisso Pietro Barbaro
Mastro Turi – Don Michele Mario Opinato
Lia Nadia de Luca
Don Gianmaria Francesco Abela
Alfio Mosca Giovanni Arezzo

Padron Fortunato Cipolla Giovanni Fontanarosa

Nunziata Verdiana Barbagallo

Luca Gianni Sinatra

Alessi bambino Gianmaria Aprile

 ***

 8 novembre 2016 ore 21

repliche fino al 20 novembre

 

 

Presentazione

 

I Malavoglia, che la società Progetto Teatrando produce per la stagione 2016/2017, rientra nella missione culturale che la Produzione si è prefissata negli ultimi anni, con il preciso intento di inserirsi nel mercato teatrale italiano con un progetto drammaturgico che mira all’approfondimento della letteratura siciliana e verghiana nello specifico.

Dopo il Mastro Don Gesualdo, la messinscena de I Malavoglia è la seconda tappa della trasposizione teatrale dei romanzi del ciclo dei Vinti di Giovanni Verga.

L’impianto scenografico dello spettacolo rimodula l’iconografia del periodo come nel poetico bianco-nero de La Terra Trema di Luchino Visconti.

Il patriarca Padron ‘Ntoni, protagonista verghiano che fa della famiglia e del senso del dovere i suoi fondamenti di vita, è interpretato da Enrico Guarneri, attore che ha magistralmente conquistato il favore di un vasto pubblico. Guarneri, dotato di una innata vis comica e tecnicamente assurto al ruolo di attore poliedrico, si è dimostrato, nel corso di questi anni, capace di passare dal registro drammatico a quello grottesco con grande maestria interpretando molti dei personaggi che hanno fatto la storia della drammaturgia teatrale siciliana ed europea. È dotato quindi di tutte le qualità fisiche ed interpretative necessarie a incarnare perfettamente Padron ‘Ntoni ne I Malavoglia, il saggio popolare, austero, caparbio, che ha l’unico dovere di ripagare un debito, assicurare da mangiare alla propria famiglia e contrastare il fato avverso con tutte le forze che ha in corpo.

La messinscena dello spettacolo è affidata al regista Guglielmo Ferro, figlio di Turi Ferro, protagonista de I Malavoglia la prima volta nel 1982, che, da anni, si dedica alla drammaturgia contemporanea adottando una tecnica registica di respiro europeo. La sua profonda conoscenza del teatro contemporaneo, il gusto minimalista e moderno delle sue messinscene sono indispensabili per un’operazione culturale che mira, nel rispetto assoluto del valore storico-letterario del testo verghiano, ad una trasposizione più attuale de I Malavoglia

Note di regia  

La regia centra il racconto sugli eventi più significativi che segnarono la vita della Famiglia Toscano di Acitrezza, lì dove, più di ogni altro passaggio narrativo, Verga punta a violentare ogni speranza di emancipazione dei suoi personaggi. 

Il cinismo di quello che passa alla storia come l’ideale dell’ostrica verghiano assume ne I Malavoglia i toni di un’oscura fatalità, di un imponderabile ancestrale e indomito destino. In questa visione la riscrittura teatrale pone al centro dell’azione drammaturgica la Natura, scandendo lo spettacolo nei passaggi narrativi delle tempeste, delle morti in mare: la tempesta dove si perde il carico dei Lupini e muore Bastianazzo, la morte di Luca su una nave in guerra, la tempesta dove Padron ‘Ntoni si ferisce ed è poi costretto a vendere la Provvidenza. 

Tutte le figure dei popolani, presenti nel romanzo, come personaggi socialmente riconducibili a quel periodo storico, sono stati sradicati dal contesto narrativo per diventare figure-ombra, senza nome, senza identità, voci della natura che amplificano la forza ingombrante esercitata sulle vicende dei protagonisti. 

L’impianto scenico è una zattera, ispirata alla zattera della Medusa di Géricault, simbolo di una zolla di vita in balìa della Natura. È sulla zattera che la morte impera, e il destino avverso ai Malavoglia lascia che la violenza umana sfoghi in cannibalismo (Guglielmo Ferro).