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direttore Guerrino Mattei

  

 

 

 

 spettacoli 

 

 

 

 

 

ROMA - TEATRO BELLI

 

AUTORI IN COMPAGNIA - progetto di residenza teatrale per autori iscritti al Fondo PSMSAD

 

presenta

 

Il sogno di Ipazia

 

di Massimo Vincenzi

 

con

 Francesca Bianco

 

 

voce fuori campo di Stefano Molinari - musiche di Francesco Verdinelli – videografie Gulia Amato

regia di Carlo Emilio Lerici

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dal 24 maggio al 5 giugno 2016

 

TATRO BELLI: Piazza Santa Apollonia, 11a

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ORARIO SPETTACOLI: dal martedì al sabato alle ore 21,00 – domenica alle 17,30

PREZZI : Interi € 18,00 - Ridotti € 13,00

info e prenotazioni: 06 5894875 - info@teatrobelli.it - www.teatrobelli.it

 

Ad ogni ripresentazione di Il sogno di Ipazia, al Teatro Belli di Roma, siamo stati presenti, soprattutto  a questa che chiude la rassegna Autori in Compagnia - progetto di residenza teatrale per autori iscritti al Fondo PSMSAD -  nel teatro di Antonio Salines a piazza Gioachino Belli, "dietro l'angolo" di Piazza di Santa Maria in Trastevere, nel cuore di Roma.

Testo altamente poetico di Massimo Vincenzi, che non ha nulla da temere al confronto del bellissimo film che sulla vicenda è stato tratto, con momenti di vera intensità che la bella e bravissima Francesca Bianco regala ai suoi affezionati: primi fra tutti noi!

“Immaginate un tempo quando il più importante matematico e astronomo vivente era una donna.
Immaginate che abbia vissuto in una città così turbolenta e problematica come sono oggi Beirut o Baghdad.
Immaginate che questa donna abbia raggiunto la fama non solo nel suo campo, ma anche come filosofo e pensatore religioso, capace di attrarre un largo numero di seguaci.
Immaginatela come una vergine martire ma non per la sua Cristianità, ma da parte dei Cristiani perché non era una di loro.
E immaginate che il colpevole della sua morte sia stato accolto tra i santi più onorati e significativi della Cristianità.
Non avremmo dovuto sentirne parlare?
La sua vita non avrebbe dovuto essere nota a tutti?
Avrebbe dovuto essere così, ma così non è stato.”

La trama - Lo spettacolo racconta l'ultimo giorno di Ipazia. Dal suo risveglio al mattino, seguito dall'uscita di casa per recarsi alla sua scuola, sino all'aggressione e alla morte.
La narrazione è intervallata dal ricordo di una delle imprese “disperate” tentate dalla protagonista: salvare la biblioteca di Alessandria.

Impresa che abbiamo preso come simbolo della sua intera vita.

A questo ricordo si alterna la voce sempre più veemente, e progressivamente più violenta, dell'autorità politica e religiosa. Partendo dal primo editto di Teodosio del 380 d.c. per arrivare ai veri e propri anatemi del vescovo Cirillo.

Per la parte relativa ad Ipazia la narrazione, pur fedele alla documentazione storica, è stata in gran parte liberamente reinventata. Per la parte relativa all'autorità politica i testi sono tratti dai quattro editti teodosiani. Per la parte relativa al vescovo Cirillo sono stati utilizzati frammenti dei suoi discorsi liberamente riadattati, tenendo come guida le testimonianze storiche che ci sono arrivate.  

La magnifica regia di Carlo Emilio Lerici e la voce fuori campo di Stefano Molinari, con  musiche di Francesco Verdinelli e videografie di Gulia Amato fanno il resto: compiono prodigio nel miracolo di un superbo allestimento.

Francesca Bianco, da oltre trent'anni è  protagonista sulle scene italiane, la cui interpretazione di Ipazia ha suscitato un consenso e un plauso unanime a non finire.

Al termine della rappresentazione, fra uno scroscio interminabile di applausi e uno scintillio di stelle sul fonda,le  come retroguardia ad una attrice di razza che da sola riempie la scena, rimane ancora lei,  sicuramente non imitabile!

 

Guerrino Mattei