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direttore Guerrino Mattei

  

 

 

 

 spettacoli 

 

 

 

 

ROMA - TEATRO ELISEO

 

 

 

Arancia meccanica

di Anthony Burgess


Personaggi e Interpreti


Daniele Russo (Alex)
Sebastiano Gavasso (Dim)
Alessio Piazza
(Georgie)
Alfredo Angelici (Barbone, Dott Brodsky, padre Alex)
Martina Galletta
(Moglie Alexander, Adolf, Joe)
Paola Sambo (Deltoid, ministro, madre Alex)
Bruno Tramice
(Alexander, anziana signora, cappellano)

***
Scene Roberto Crea
Costumi Chiara Aversano
Disegno luci Salvatore Palladino
Musiche Morgan

 

 

Regia Gabriele Russo

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dal 26 aprile al 15 maggio 2016

 

 

 

 

 




 

 

Per questa Arancia meccanica di scena al Teatro Eliseo di Roma non si tratta di un adattamento qualsiasi del romanzo (titolo originale A Clockwork Orange/Un’arancia a orologeria) consegnato alle stampe nel 1962 o del celebre film che nel ’71 ne ricavò Stanley Kubrick, ma del vero e proprio testo teatrale che, a partire dal suo libro, Burgess scrisse nel ’90 per la Royal Shakespeare Company.
Fugando paragoni improponibili, Gabriele Russo si allontana dalle suggestioni kubrickiane, consegnate alla notorietà universale ed alla storia del cinema, per “ritrovare intatta – sottolinea il regista - quella necessità di Burgess nel proporre argomenti dai toni forti, capaci di scuotere le coscienze e suscitare domande legittime sulle possibilità di reagire, nel nostro tempo, alla violenza, gratuita o scientemente programmata”.
Recenti fatti di cronaca, nera ed italiana, collegano immediatamente i protagonisti dell’opera al nostro presente, suscitando emozioni e reazioni contrastanti. A distanza di oltre cinquant'anni dalla sua stesura, ci si rende conto di quanto l’autore avesse saputo guardare oltre il suo tempo presagendo, attraverso la storia violenta di Alex (Daniele Russo) e dei suoi amici Drughi (Sebastiano Gavasso e Alessio Piazza) una società sempre più incline al controllo delle coscienze e all'indottrinamento verso un "pensiero unico”: crudele epilogo cui viene destinato il protagonista, sottoposto alla castrazione chimica ed al condizionamento psicologico.
Nella prima parte l’azione, ambientata in un futuro non lontano e in una qualsiasi possibile grande città, descrive i crimini di Alex e della sua banda di giovani teppisti. Nella seconda parte lo spietato e incosciente protagonista, condannato a 14 anni per omicidio, accetta di sottoporsi a un esperimento di pseudo riabilitazione in base al quale gli vengono instillate reazioni di insormontabile disgusto fisico ogniqualvolta sorgano in lui stimoli di violenza o anche solo di libidini, annullando completamente il suo libero arbitrio.

Il lavoro è molto bello e drammaticamente forte. Alcune volte il linguaggio quasi criptato sfugge allo spettatore ma non sfuggono i continui rimandi alla condizione umana e all'asservimento della volontà attraverso la violenza e il male gratuito.

Un'ora e mezza das vedere e vivere tutta d'un fiato, con pochi applausi e molti trasalimenti. certamente la rwalizzazione teatrale era impensabile così composta e minimalisticamente articolata. La bravura degli artisti, tutti indistintamente, e la sapiente regia alla fine nettamente sciolgono il nodo gordiano della perplessità in un tributo di applausi più che meritati.

 

Guerrino Mattei