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diretto
da Guerrino Mattei
eventi
ORVIETO - PITIGLIANO -
MONTEFIASCONE
Volcanic Wines
Dal vulcano al
bicchiere
L’Italia
possiede una vasta superficie di terreno vulcanico
coltivato a vite (circa 17.000 ettari) con diverse
specie di vitigni e varietà di clima da nord a sud isole
comprese, che produce vini accomunati da una accentuata
sapidità e considerevole longevità, in grado di
competere con vini di pregio e tradizione. Vini
originali, dalle spiccate connotazioni di comune
impronta genetica, ricchi di sali minerali e
oligoelementi: ferro, potassio, calcio, fosforo,
magnesio, manganese, zolfo, sodio, rame, zinco.
Volcanic
Wines, nata dalla condivisione di obiettivi,
determinazione a fare sistema su progetti validi e
convinzione che i terreni vulcanici conferiscano
caratteristiche uniche ai vini, come dichiarato dai
presidenti del Consorzio Tutela dell’Orvieto Enzo Barbi,
di Enoteca Tuscia Leonardo Belcapo e del Consorzio
Tutela del Bianco di Pitigliano e Sovana Edoardo
Ventimiglia, ha rinnovato a maggio la cooperazione
portando a Orvieto il grande banco d’assaggio, nell’ex
chiesa di San Giacomo Maggiore, di oltre 200 vini doc
coltivati su terreni magmatici, dopo il Soave Preview
organizzato dal Consorzio di Tutela vini Soave e Recioto,
ideatore del progetto.
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23-24 maggio 2015 |
Marchio di
associazione ma anche manifestazione che veicola i valori
dei vini coalizzando sinergicamente piccoli consorzi,
enoteche regionali e singole cantine, costituendo un
fondamentale fattore di comunicazione e attrazione per
esportare luoghi, paesaggi e culture dei territori vulcanici
ricchi di biodiversità e potenzialità. Sotto il segno del
vulcano, infatti, il vino acquisisce identificabilità e
diventa messaggero di valori culturali, ambientali,
paesaggistici, come l’Aleatico di Gradoli e
l’Est!Est!!Est!!! di Montefiascone coltivati sulle pendici
dei Monti Volsini. Tra le colonne del chiostro del Palazzo
del Gusto, durante il pranzo-degustazione di sabato 23 con
prodotti del territorio, si sono intrecciati gli afrori dei
vini del Consorzio Orvieto che i numerosi giornalisti
stranieri del settore hanno notevolmente apprezzato.Oltre
all’Umbria, Toscana e Lazio hanno ospitato gli eventi: nella
storica cantina sotterranea della Coop di Pitigliano i vini
hanno innaffiato zuppa di fagioli, salumi e formaggi; nella
Rocca dei Papi di Montefiascone si è svolto il convegno “I
vini dei vulcani” seguito dalla degustazione guidata dal
giornalista Armando Castagno di 13 vini (alcuni di nicchia)
dei Consorzi Lessini Durello, Orvieto, Bianco di Pitigliano
e Sovana, Tuscia, Ischia, Campi Flegrei, Gambellara, Colli
Euganei, Soave, Terre Etrusco Romane, Etna, Vulture, Olevano
Romano, Cantina di Mogoro, connotati da terroir di basalto,
tufo, argille sabbiose, pomice nera, ceneri vulcaniche,
lave, piroclasti, brecce, marne, pozzolane, peperino,
arenarie. Gran finale con gastronomia locale e vini figli
del fuoco.
Il distretto vulcanico vulsino è enormemente ricco di vetro
vulcanico i cui composti si fissano alla materia organica e
favoriscono la crescita della vite, spesso priva di
portainnesto essendo il terreno vulcanico resistente alla
fillossera. Con oltre 100 centri eruttivi, la sua attività
esplosiva 800.000 anni fa ha dato origine alle formazioni
tufacee con cui sono stati edificati i centri storici della
zona, cui è succeduta una colata piroclastica. Il collasso
delle camere magmatiche ha prodotto le caldere, una delle
quali è riempita dalle acque del lago di Bolsena.
Gli oltre 60 apparati vulcanici italiani producono bianchi
caratterizzati da finezza di profumi per la buona tessitura
dei terreni, frequenti descrittori floreali e minerali, con
scarsa presenza di quelli erbacei e speziati.
I rossi offrono eleganza e sobrietà, qualità e complessità
di profumi floreali e leggermente fruttati, note iodate,
persistenza e retrogusto amarognolo dovuto all’intensa
sapidità.
Tania Turnaturi
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