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Giornata Nazionale delle Ferrovie dimenticate

 

 

Il 2 marzo si celebra la 7^ Edizione

 

 

L’evento è promosso dalla Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.)

 

 

 

 

A piedi o in bici, si rinnova l’appuntamento con la Giornata nazionale delle Ferrovie dimenticate, giunta alla settima edizione. 

L’evento è promosso dalla Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.) che sostiene mobilità alternativa, uso del tempo libero, turismo e attività all’aria aperta con mezzi e forme ecocompatibili, alla quale aderiscono associazioni ambientaliste, di mobilità sostenibile, di promozione del turismo ferroviario, di salvaguardia del paesaggio, di cicloturismo, di trekking e culturali e varie Istituzioni tra cui Touring Club, Italia Nostra, Legambiente, Club Alpino Italiano, WWF Italia, Federazione Italiana Ferrovie turistiche e museali

Il progetto vuole preservare e valorizzare il patrimonio di infrastrutture storiche, come le ferrovie immerse nel paesaggio italiano e le strade arginali da trasformare in piste ciclabili o pedonali per bambini, anziani, disabili o da rilanciare come ferrovie turistiche.

Co.Mo.Do. ha inviato una petizione alla Presidenza del Consiglio e al Ministero delle Infrastrutture chiedendo la manutenzione ordinaria delle linee chiuse al traffico in vista del ripristino dell’esercizio ferroviario locale o a fini escursionistici.

Iniziativa collaterale quest’anno è il challenge nazionale fotografico su Instagram, in collaborazione con Igersitalia e le oltre 50 community locali di Instagramers che effettueranno fotografie tra cui sarà selezionata quella che vincerà un soggiorno messo in palio dalla Cooperazione Internazionale Alpine Pearls.

La rete ferroviaria nell’Ottocento ha contribuito all’unificazione del Paese consentendo di raggiungere località isolate o impervie, integrando il nord e il sud e punteggiando le campagne di piccole stazioni. Le cosiddette ferrovie “minori” sono state realizzate dalle amministrazioni locali a sostegno dell’economia territoriale, collegando località poste fuori dalle direttrici principali.

 

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Tariffa di partecipazione variabile relativamente a ciascun percorso 

Informazioni, elenco e dettagli degli eventi in programma su  www.ferroviedimenticate.it

Segreteria Generale Co.Mo.Do. tel. 039877935

 

 

 

 

 

 

Con l’affermazione dell’industria automobilistica e il diffondersi dei mezzi di trasporto privati, si arrivò alla dismissione di migliaia di chilometri di linee ferroviarie, cui si aggiunsero i tratti abbandonati per la realizzazione di varianti di tracciato, per complessivi 5700 chilometri, molti dei quali potrebbero riconvertirsi in percorsi ciclopedonali, sottraendoli all’incuria e favorendo il turismo in aree interne.

Nei tratti ancora in funzione ma con scarso traffico locale e in quelli dismessi che si snodano in aree paesaggisticamente rilevanti come Parchi e Riserve naturali, l’opzione più plausibile è quella turistica a fruizione “lenta” e rispettosa dell’ambiente, con percorsi verdi o servizio ferroviario ecologico.

Tra le proposte, segnaliamo in Umbria il percorso adatto a tutta la famiglia lungo la vecchia ferrovia Spoleto-Norcia, improntato all’educazione ambientale e alla scoperta delle relazioni uomo-natura.

Nelle Marche Italia Nostra propone la camminata a piedi da Fermo a Porto S. Giorgio come percorso a mobilità dolce e via verde per il turismo nelle zone interne, per stimolare il recupero del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico della ferrovia Adriatico-Appennino, che tra il 1908 e il 1956 ha collegato la montagna alla costa. Altro tragitto ricco di spunti paesaggistici e alti viadotti, si snoda da Urbino lungo la ferrovia Metaurense nel tratto fino a Fermignano, inaugurato nel 1898, che avrebbe dovuto giungere a Sant’Arcangelo di Romagna per fornire un percorso alternativo alla linea adriatica; momento clou è la “lectio magistralis” sul paesaggio urbinate celebrato dai Maestri pittori del Rinascimento.

Nel Lazio si può effettuare l’escursione ricca di spunti naturalistici e archeologici per conoscere l’interessante tracciato attraverso la Tuscia rupestre della ferrovia Orte-Civitavecchia nel tratto Capranica-Barbarano Romano, inaugurato nel 1928, oppure l’altro tratto da Capranica alla stazione Mole sul Mignone vicino Civitavecchia, abbandonato nel 1969, ristrutturato negli anni ’80 ma mai tornato in servizio, percorribile a piedi e in bici, con l’attraversamento del borgo medievale di Blera che conserva resti etruschi e romani come il ponte sul Biedano, da percorrere in due giornate (sabato e domenica).

In Molise sulla cosiddetta  “Transiberiana d’Italia” inaugurata nel 1897 tra Sulmona a Isernia, transitano solo treni turistici. Il Touring Club Italiano fa conoscere questa notevole opera ingegneristica in compagnia di ex ferrovieri e naturalisti che illustrano il paesaggio montano e aprirà un dibattito a Campo di Giove sul futuro di questa linea ferroviaria.

In Abruzzo la passeggiata lungo l’ex tracciato ferroviario nella Riserva Naturale di Punta Aderci, che potrebbe diventare una pista ciclabile, è l’occasione per conoscere la ricchezza della Riserva e comprendere l’esigenza della tutela, tra costoni, ambienti umidi, strutture di contenimento, canali di drenaggio in pietra squadrata e l’esuberante macchia mediterranea.

In Sicilia lungo la vecchia ferrovia Alcantara-Randazzo si può visitare l’antica cuba (cappella) bizantina della Valle dell’Alcantara e il centro medievale di Castiglione, mentre la Via dello zolfo “à Piducchiusa” prevede la passeggiata da Piazza Armerina fino all’antica stazione Ronza e la Riserva Rossomanno, punto di snodo del cicloturismo e cicloescursionismo nella Sicilia Centrale.

 

Tania Turnaturi