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  arte 

 

 

 

 

 

 

ROMA -  MUSEO DI URBAN ART DI ROMA (M.U.Ro.)

CICLO M.U.Ro.

Street Art bike tour

Passeggiata in bici al Quadraro tra storia, persone e murales

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Info tecniche

km: 9

durata percorso: 3 ore

difficoltà: facile

Prezzo

20 euro a partecipante

(incluso bicicletta Citybike 18v, tour leader, assistenza tecnica, guida critica tra i murales a cura di Giorgio Silvestrelli, mappa ricordo)

Da vedere

Parco Torre del Fiscale, Acquedotto Felice, Quadraro vecchio, i murales del MURo, Acquedotto Alessandrino, Giardino dei Ciliegi.

Prenotazioni

info@gazebike.com

Marco: (+39) 339 8542889

 

 

Durante la seconda guerra mondiale si diceva che, per sfuggire ai tedeschi dovevi andare al Vaticano o al Quadraro. Questa piccola borgata nella periferia di Roma fu, infatti, un caposaldo della lotta partigiana al punto da essere definita nido di vespe, tanto era il disprezzo che la popolazione locale dimostrava contro il fascismo. Probabilmente non tutti sanno che questo quartiere di oppositori al regime, fu vittima il 17 aprile del 1944 di un terribile rastrellamento, secondo in quanto a dimensioni solo a quello più noto del Ghetto ebraico. Quasi mille uomini furono deportati in Germania e solo la metà di loro tornò. Un evento che nel 2004 è valso al Municipio X la Medaglia d'Oro al Valor Civile, ma che continua a non essere menzionato nei libri di storia.

 

 

La ribellione si respira ancora oggi nelle vie della zona che, nel tentativo di contrastare le difficoltà tipiche di un sobborgo urbano, ha intrapreso un percorso di recupero e rivalutazione degli spazi pubblici partito dal basso.

In questo contesto nel 2010 viene fondato il Museo di Urban Art di Roma (MURo), nato da un'idea di David "Diavù" Vecchiato, artista e curatore del progetto.

L'elemento sovversivo insito nella street art si sposa perfettamente con lo spirito del quartiere che ha accolto molto positivamente i murales e gli artisti che sono giunti da tutto il mondo per lasciare il proprio personale contributo.

Con il tempo e con il crescere del numero delle opere il Quadraro si sta trasformando in un vero e proprio centro espositivo a cielo aperto. Bisogna specificare però che non si tratta di interventi puramente estetici di riqualificazione, ma piuttosto l'arte di strada viene utilizzata per risvegliare la coscienza civile dei cittadini, proprio come suggerisce il titolo del primo murales ad opera di Diavù: “L'arte feconda il Quadraro”.

Tutti i lavori sono un riuscito esempio di arte contemporanea integrata alla perfezione con il tessuto urbano, sociale e storico circostante. Come quello del grande illustratore americano Gary Baseman che esegue un allegorico muro a Largo dei Quintili nel quale può leggersi la scritta “Q44”, a memoria del Rastrellamento del 1944. O quello dell'italiano Lucamaleonte che regala al quartiere un'intera parete di meravigliose vespe giganti, apportando sotto la sua firma la formula fisica della Resistenza. Il famoso ed eccentrico Ron English, considerato da molti l’erede di Andy Wharol per le sue opere pop-surrealiste, stupisce con il suo accesissimo Baby Hulk, gemello diverso di quello effettuato dallo stesso artista nella Little Italy di New York, quasi come se fosse un ponte di congiunzione con il continente oltreoceano. Questi sono solo alcuni dei talentuosi artisti che hanno deciso di donare una propria opera al quartiere. Ad oggi ci sono lavori di Alice Pasquini, Mr. Thoms, Gio Pistone, Beau Stanton, Nicola Alessandrini, Jim Avignon, Marco About Bevivino, Zelda Bomba, Alberto Corradi, Dilkabear, Camilla Falsini, Malo Frafan, Massimo Giacon, Pietro Petrangeli, Irene Rinaldi e Alessandro Sardella, ma l'elenco è in continua evoluzione. Purtroppo diversi murales sono stati deturpati da un writer locale, aiutandoci a individuare meglio la differenza tra arte di strada e vandalismo.

 

 

Dall'incontro di tre diverse realtà locali (Gazebike, Mondopop e AssociazionePunto di Svista) è nato CICLO M.U.Ro, uno street art bike tour tra le vie del Quadraro alla scoperta della storia, delle persone e soprattutto dei bellissimi murales che colorano la zona. Pedalare tra le strade di questa caratteristica borgata, ritrovare tra la gente l'antica romanità popolare ormai scomparsa, scoprire che i residenti partecipano attivamente al progetto, come Sergione che cura giardini e aree intorno alle opere, e ascoltare le storie del bravissimo Giorgio Silvestrelli, che è stato a stretto contatto con tutti gli artisti, è un'esperienza assolutamente da non perdere

 

Giulia Testa