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diretto da Guerrino Mattei

  

 

 arte 

 

 

 

 

 

MATERA TRA ANTICO E MODERNO

 

La scultura contemporanea nei Sassi di Matera

Fondazione Zétema
Recinto Cavone, 5 (Sasso Caveoso)
75100 Matera
Tel.: 0835.330582 - Fax 0835.336439
www.zetema.org
zetema@tin.itQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

 

Musma  

Tel.: 3669357768 www.musma.it

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Matera, la città che ha valorizzato i suoi Sassi con un’opera di recupero che li ha resi patrimonio dell’umanità, ospita il Musma, il più importante museo italiano dedicato alla scultura contemporanea, nel secentesco Palazzo Pomarici sulle pendici della Civita. Sottratto al degrado e all’abbandono con un lungo restauro, “il Palazzo delle cento stanze” nel 2005 viene assegnato alla Fondazione Zétema che realizza, col patrocinio del Comune e del Circolo “La Scaletta”, questo Museo inaugurato il 14 ottobre del 2006, su progetto culturale del critico e storico dell’arte Giuseppe Appella, che ne è il curatore.

Struggente e seducente, Matera induce a perdersi nei suoi vicoli, a sbirciare in ogni anfratto, a varcare ogni porta: ovunque, lo stupore e la meraviglia offrono il benvenuto al visitatore. Scendendo dalla Cattedrale nella conca del Sasso Caveoso, si giunge davanti al poderoso Palazzo Pomarici che sembra fuoriuscire dalla roccia alla quale è ancorato.

Varcato il portone d’ingresso scolpito da Carlo Lorenzetti, si accede alle sale destinate alle mostre temporanee dove sono esposte le opere di numerosi artisti (Aldo Calò, Luigi Guerricchio, Andrea e Pietro Cascella, Alberto Viani) e ai tre cortili che immettono nei sette ipogei le cui imboccature sono adornate dai cancelli di Pasquale Santoro; in essi le collezioni di arte contemporanea si integrano con gli ambienti rupestri scavati nella calcarenite, in un connubio di forte impatto emotivo e visivo tra opere realizzate dall’estro creativo di artisti europei e d’oltre oceano e ambienti scolpiti nei secoli.

Il corpus delle 500 opere di questo museo “in grotta”, che si estende su circa 3000 mq, comprende sculture (in bronzo, marmo, ferro, terracotta, gesso, legno, cartapesta, tufo), ceramiche, disegni, incisioni, multipli, gioielli, medaglie, libri d’arte provenienti da donazioni di artisti e loro familiari, collezionisti, galleristi e critici d’arte, che man mano hanno ampliato il nucleo originario posseduto dal Circolo “La Scaletta”. Le opere, esclusivamente frutto di donazioni, aumentano ogni anno, tanto da suggerire l’appellativo di “museo dell’amicizia”.

 

Nella prima sala sotterranea sono collocate sculture degli esponenti della Scuola di New York, movimento artistico che ha imposto un nuovo modello culturale di surrealismo ed espressionismo astratto, raffrontate alle realizzazioni informale-concettuali di artisti italiani, quali Lorenzo Guerini e Carlo Lorenzetti. Il secondo ipogeo è dedicato alla mitologia, all’origine dell’uomo, ai miti della terra; il terzo esalta la simbiosi tra contenitore e contenuto con le forme fantasmagoriche della scultura contemporanea di Tito Amodei, Sebastian Matta, Leoncillo e altri. Gli altri ambienti sotterranei vedono artisti portatori dei valori identitari del territorio, soprattutto nati e operanti nelle regioni limitrofe alla Basilicata, a confronto con personalità di spicco della storia dell’astrattismo italiano come Dino Basaldella, Michelangelo Conte, Lydia Silvestri.

Immagini fornite dal Musma

 

La collezione esposta nelle dieci sale del piano nobile percorre la storia della scultura italiana e internazionale dalla fine del 1800 alle recenti avanguardie, seguendo un criterio storico-cronologico, a partire da Medardo Rosso e Arturo Martini, e le proposte di artisti, scuole e movimenti che hanno segnato la storia della scultura contemporanea. Fra le altre, opere di Libero Andreotti, Franco Gentilini, Aldo Calò, Marcello Mascherini, Giuseppe Mazzullo, Emilio Greco, Antonietta Raphaël, Domenico Rambelli, Carla Accardi, Pericle Fazzini, Henri Moore, Giacomo Manzù, Arnaldo Pomodoro, Sebastian Matta, Francesco Messina, Pietro Consagra, Alberto Burri, Mirko Basaldella, Antonio Sanfilippo, Giosetta Fioroni, Lucio Fontana, un’incisione di Picasso.

Un’area di studio, consultazione, documentazione e approfondimento sull’arte contemporanea è costituita dalla Biblioteca Vanni Scheiwiller che raccoglie circa 5000 volumi di monografie, cataloghi e libri d’arte con incisioni originali, testi letterari e di saggistica, fotografie e documenti, donati dalla vedova dell’illuminato editore milanese, messi a disposizione di studiosi e studenti.

 

 

La vocazione del Musma come centro promotore di cultura e di educazione ai nuovi linguaggi dell’arte si esplica, inoltre, nell’allestimento di mostre temporanee, iniziative culturali e laboratori didattici che offrono alle scolaresche un approccio alle arti plastiche.

Incontriamo il presidente di Zétema, avvocato Raffaello De Ruggieri, in uno degli ipogei del palazzo: dinamico ed entusiasta, come attesta il suo prestigioso cursus honorum pregno di pubblici riconoscimenti e premi per l’impegno profuso nella tutela e valorizzazione del territorio materano. Con squisita disponibilità ci racconta le origini e la missione del museo, con la benignità e il trasporto che un padre dispensa ai successi del figlio prediletto.

L’idea germoglia dall’attività culturale del Circolo “La Scaletta” (da lui fondato nel 1959 con alcuni amici con cui effettua la ricognizione del patrimonio rupestre della Murgia, giungendo alla scoperta della Cripta del peccato originale), che nel 1978 inizia ad organizzare “Grandi Mostre nei Sassi di Matera” ubicate nelle chiese rupestri di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, dedicate agli artisti italiani e stranieri del Novecento, curate da Giuseppe Appella. Tanta passione si incanala, successivamente, nel progetto culturale della Fondazione Zétema, istituita nel 1998 con l’intento di sviluppare attività di studio, formazione e ricerca per la tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio storico-artistico di Matera e del suo territorio, particolarmente le dotazioni rupestri, che, con visione lungimirante, De Ruggieri intuisce possa tramutarsi in una spinta propulsiva per lo sviluppo socio-economico della regione, oltre a onsentire ai cittadini di riappropriarsi delle proprie tradizioni e acquisire consapevolezza della ricchezza materiale e immateriale a disposizione.

Innamorato della sua città, è stato uno degli artefici del recupero dell’insediamento storico di Matera, prodigandosi fin dagli anni ’60 per segnalare alla pubblica opinione e alle istituzioni la questione della tutela dei Sassi e delle chiese rupestri, e promuovere proposte di legge, recepite in diversi provvedimenti regionali e nazionali.

Adesso Zétema volge lo sguardo oltre Matera, col progetto del Distretto culturale dell’habitat rupestre della Basilicata, volto a valorizzare il patrimonio culturale identitario dell’area tra Melfi e Metaponto, offrendo luoghi e servizi che testimonino la connotazione storico-culturale e si trasformino in risorsa strategica di sviluppo locale. Tra le attività svolte, il restauro delle chiese rupestri di S. Lucia e S. Margherita a Melfi, quello della Cripta del peccato originale che svela un ciclo pittorico di elevato valore teologico ed artistico, quello del Casone della Murgia esempio di architettura agricolo-pastorale, mentre sono in corso i progetti di recupero del sito preistorico di “Riparo Ranaldi” a Filiano, della chiesa rupestre di S. Antuono a Oppido Lucano e del complesso edilizio della casa di Ortega nel Sasso Baresano, destinato a sede del Museo di arti applicate.

Lunga vita e buon lavoro, presidente De Ruggieri!

 

Tania Turnaturi