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  arte 

 

ACI CASTELLO - (CT) - PALAZZO COMUNALE

 

Ausilia Patanč

Artista che assembla frammenti di cose per creare opere musive,  profondamente meditate nella loro moderna contemporaneitŕ

 

 

Composizioni che ripercorrono attraverso il mosaico la storia dell’umanitŕ

 

 

Personale dal 18 al 30 aprile 2014

 

 

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L’artista č nata ad Aci Castello di Catania ove vive ed opera in via Stazione, 22-24

 

 Cell: 333.1655645 

www.ausiliapatane.it

 

Recensione mostra

 

 

La Trinacria, ovvero la Sicilia come la videro Fenici e Greci, oggi rivive nelle opere musive di Ausilia Patanč in mostra al Palazzo Comunale di Aci Castello di Catania. Nei suoi impianti l’artista etnea ripercorre memorie antiche, esplicitate  con un figurativo moderno, profondamente meditato, cromaticamente vissuto e ricercato.

Conchiglie, abbandoni di scarti edili, residui di piastrelle smaltate, vetri colorati, pezzi di specchi e altre cose spurie la conducono l'artista verso l’opera pensata, distesa sopra spezzoni di lastre laviche, quasi sempre geometricamente rifilate, che i marmisti forniscono volentieri a questa poliedrica mosaicatrice come supporto a ciň che poi da rifiuto iniziale vive nel tempo quale opera contemporanea, appesa o incastonata entro mura domestiche o pareti museali.

Per ogni artista si trova una parentela con il passato, una certificazione “anagrafica” che non lo renda figlio di padre ignoto. Per la Patanč la vera madrina potrebbe essere l’americana Louise Nevelson,  la quale soleva dire nel secolo passato ai suoi estimatori: “La bellezza delle cose che ho visto dalla mia finestra di Manhattan, poi raccolte e fissate nelle mie strutturazioni, non avevano nulla da invidiare a  quanto mi offriva Parigi dai suoi tetti”.

Abbiamo scritto piů volte in passato di questa bella e singolare ricercatrice che manipola la materia in disuso per creare nuove forme, articolate con forte personalitŕ per renderle dinamicamente proiettive verso immaginazioni in divenire, ancorate all’unicum da cui le tessere provengono.

Assemblati con un’insospettabile maestria i suoi lavori sono composizioni  che ripercorrono attraverso il mosaico la storia dell’umanitŕ a cui le medesime appartengono.

Definita dalla critica essenzialmente “l’artista dei frammenti”, nelle sue realizzazioni presenti in mostre personali e collettive nazionali, il collante che tiene unite le idee e la moderna figurazione dalle quali prende forma ogni opera  č l’amore con cui le struttura non lasciando nulla al caso, anche quando alcune tessere sembrano restie ad ogni collocazione.

Ausilia non le richiama entro una irreggimentazione giŕ prestabilita, ma le controlla tenute a bada dal colore e dalla luce, che continuamente annunciano e vitalizzano ogni suo impianto.

Esteticamente ben realizzate, sferzate dal colore amorevolmente come altrettanto fa il mare e il vento della terra in cui Verga ambientň “I Malavoglia”, queste creazioni sono pervase da ancestralitŕ antiche, che sfiorano il sogno e favoleggiano  immagini squisitamente tessute e raccontate.

Arte difficile senza dubbio questa della Patanč che andrebbe affidata a mani robuste, adatte a scapezzare la pietra o a frazionare lastre per poi ricavarne le tessere necessarie per le composizioni ideate.

I frammenti  studiati e selezionati da questa ciclopica artista   annunciano in ordine sparso, prima ancora di essere assemblati, composizioni  poetiche, concepite e artisticamente create.

Guerrino Mattei