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diretto da Guerrino Mattei

  

 

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ROMA - SCUDERIE DEL QUIRINALE

Frida Kahlo

Instricabile legame privato tra arte e vita al centro del quale lei metterà sempre l'artista e marito Diego Rivera

Dal 20 marzo al 31 agosto 2014

«Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev'essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io».  Con queste personali esternazioni dell’artista messicana si apre a Roma  la rassegna “Frida Kaho” alle Scuderie del Quirinale, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in coproduzione con Mondo Mostre.

Inaugurata il 20 marzo, allinea oltre 160 opere tra dipinti e disegni su progetto  di Helga Prignitz-Poda, autrice del catalogo ragionato della pittrice. L'esposizione documenta l'intera carriera artistica dell’artista messicana riunendo i capolavori assoluti dei principali nuclei collezionistici: raccolte pubbliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti.

 

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InfoScuderie del Quirinale

Via  XXIV Maggio 16, Roma

Dal 20 marzo al 31 agosto 2014

Ingresso: interro € 12,00 – ridotto € 9,50

Visite guidate:  tel. 06.39967500

Sito internet: www.scuderiequirinale.it

 

 

 

 

Fino al 31 agosto 2014 il pubblico può ammirare oltre quaranta straordinari ritratti e autoritratti, tra cui il celeberrimo “Autoritratto con collana di spine” del '40, mai esposto prima d'ora in Italia e immagine della mostra, l'“Autoritratto con vestito di velluto” del'26, dipinto a soli 19 anni, il suo primo autoritratto, eseguito per l'amato Alejandro Gòmez Arias con l'intenzione di riconquistarlo, in cui lei si ispira a Botticelli e al Bronzino con l'intenzione di fare della  sua effige un'icona moderna, intrisa di glamour e di erotismo.

Completa il progetto una selezione di disegni, tra cui lo schizzo a matita per il dipinto “Ospedale Henry Ford (o il letto volante)”  del '32, il famoso “Corsetto in gesso” che teneva Frida prigioniera subito dopo l'incidente e che dipinse ancor prima di passare ai ritratti - un pezzo unico che si credeva perduto fino a poco tempo fa - e infine alcuni eccezionali ritratti fotografici dell'artista, in particolare quelli realizzati da Nickolas Muray, per dieci anni amante di Frida, e tra questi “Frida sulla panchina Bianca, New York, 1939” diventato poi una famosa copertina della rivista Vogue.

Icona indiscussa della cultura messicana novecentesca, venerata anticipatrice del movimento femminista, marchio di culto del merchandising universale, seducente soggetto del cinema hollywoodiano, prima donna ispanica ritratta su un francobollo degli Stati Uniti, la Kahlo si offre alla cultura contemporanea attraverso un inestricabile legame arte-vita tra i più affascinanti nella storia del XX secolo.

In mostra anche una selezione di opere degli artisti attivi in quel periodo che hanno "vissuto" fisicamente e artisticamente vicino a Frida Kahlo, dal marito Diego Rivera, presente con alcune opere significative quali ad esempio: “Ritratto di Natasha Gelman” del 1943", “Nudo (Frida Kahlo)” del 1930 e “Autoritratto” del 1948. Inoltre anche  una selezione di artisti attivi in quel periodo quali: José David Alfaro Siqueiros, Maria Izquierdo, Abraham Angel e altri.

In mostra è possibile scoprire l'intreccio con i diversi movimenti attraverso l'accostamento di alcuni quadri di Frida ad opere di artisti come Gino Severini, tra gli autori del manifesto futurista, Carlo Mense, tra gli esponenti della Nuova Oggettività, Roland Penrose, surrealista britannico dal quale Frida prende le mosse per il suo “Autoritratto con la collana di spine” e Giorgio De Chirico, la cui arte e poetica metafisica era ben nota alla Kahlo.

Il mito formatosi attorno alla figura e all'opera dell’artista, scomparsa nel1954, racconta l'altra grande influenza che si percepisce nell' arte di Frida,  quella che viene dal suo universo privato, al centro del quale lei metterà sempre il marito Diego Rivera.

Guerrino Mattei