Dal
verbo francese decouper, che significa
ritagliare, deriva il termine decoupage usato
per definire una tecnica decorativa le cui
tracce risalgono al Medio Evo quando era usanza
incollare alle pareti strisce di carta
acquarellata ed i monaci, per decorare le
miniature, utilizzavano carte dorate finemente
incise.
Questa
tecnica, che nel corso dei secoli si è andata
man mano affinando, ha conosciuto
nell’Inghilterra vittoriana la massima
diffusione con le Print Rooms
ambienti
dalle pareti interamente decorate con stampe e
cornici incollate sul muro.
Ma
quali le ragioni del suo prepotente ritorno di
moda.
Il
decoupage, che consiste nell’incollare su una
superficie liscia una decorazione in carta
accuratamente ritagliata e nel ricoprirla di
mani di vernice trasparente fino a farne sparire
il rilievo, permette di trasformare un oggetto
incolore in un piccolo capolavoro; non appare
esagerato definirlo una vera e propria forma
d’arte alla portata di tutti al cui risultato
concorrono tecnica e gusto compositivo.
Tempo
libero uguale hobby è una equazione
indubbiamente valida ma dietro la riscoperta del
decoupage si possono ritrovare motivi più
profondi che ne fanno uno strumento in certo
qual modo trasgressivo in quanto sottrae
l’immagine al suo scopo primario
trasformandola da elemento comunicativo in
elemento compositivo.
Servono
figure da ritagliare
Nel
decoupage l’individuo si trasforma in un acuto
osservatore, in un ladro di figure che
successivamente egli stesso compone come in un
puzzle il cui soggetto deve
essere ancora pensato e che viene
realizzato accostando man mano e componendo
insieme il materiale “rubato”.
Ma
è nell’operazione di estrazione
dell’immagine dal suo originario contesto che
il decoupage compie il suo miracolo: quello di
far rivivere il bambino nell’uomo.
Il
bambino
ritaglia le figure,
l’uomo le compone
Chi
si accosta a questa arte ritrova, pertanto,
atmosfere e stati d’animo propri dei giochi
e l’ebbrezza
che dà un paio di forbici che si muovono
sui contorni delle figure.
Una
macchina del tempo, dunque.
Cercare,
ritagliare e manipolare figure rappresentano i
fattori di successo di un’arte sopravvissuta a
tanti secoli di storia.
Come
accostarsi ad essa
Se
si è dotati di iniziativa sono sufficienti i
manuali che
si possono acquistare in libreria e le
pubblicazioni periodiche specifiche
che forniscono informazioni sull’attrezzatura
minima e sui
procedimenti ed anche idee per oggetti
e soggetti decorativi.
Si
possono frequentare corsi singoli e collettivi
organizzati presso colorerie e negozi per
decoupage od anche da organizzazioni scolastiche,
quali le università per la terza età se si
desidera un approccio più immediato ed
interattivo.
Sono
sufficienti poche lezioni per proseguire
da soli
Il
prezzo per le lezioni presso i punti vendita
è variabile e va da un minimo riferito alla
sola lezione ad un massimo che comprende anche
la fornitura del materiale necessario.
Stefania
Luglini
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