FactaNet               
diretto da Guerrino Mattei

 

 

 eventi

 

 

 

 

 

ROMA - TESTACCIO

 

 

 

 BIG BAMBU' - l'arte da vivere

 

 

Opera concepita dai fratelli Starn come struttura-sculturanella quale i visitatori possono addentrarsi lungo percorsi e sensazioni.

 

 

 

Macro, Big bambù

 

 

Ingresso libero per chi non  soffre di vertigini e ama l'emozione di penetrare e vivere in un'opera d'arte.

 

Visitabile fino a dicembre 2013

 

***

 

A Roma, nel cortile del MACRO Testaccio è stata allestita dallo scorso dicembre un’imponente installazione di corde e bambù.

L’opera, progettata on side come dono alla città di Roma da parte di ENEL nell’anno del suo cinquantesimo anniversario, offre al pubblico la possibilità di vivere in modo nuovo l’interessante spazio museale ed il quartiere.

Concepita dai fratelli Starn, artisti americani, come un organismo vivente in continuo cambiamento, l’opera “Big Bambù” si sviluppa fino a circa 30 metri di altezza grazie all’utilizzo di un materiale solido e flessibile, oltre che altamente simbolico, come il bambù.

 

 

 

 

 

 

Macro, Big bambùMigliaia di aste, variamente dimensionate, sono legate e incastrate tra loro con un metodo tradizionale, capace di creare un’inedita struttura-scultura nella quale i visitatori possono addentrarsi lungo percorsi e sensazioni.

L’istallazione è costruita manualmente dagli artisti stessi e dal loro gruppo di esperti arrampicatori con il contributo di una squadra italiana usando solo canne di bambù e corde per legarle  che accompagnano il visitatore durante la salita, sfiorandogli il viso a testimonianza della loro importante presenza.

All’interno dell’architettura-scultura l’imprevedibile incrociarsi delle canne diviene al tempo stesso elemento giocoso ed espressione della molteplicità della vita, dell’immaginazione e della creatività umana, rendendo la flessibilità e gli intrecci  elementi fisici di costruzione, ma anche “incontri” mentali di riflessione.

Il visitatore può abbandonarsi nello spazio di quest’opera d’arte in continua trasformazione, concepita come se la costruzione non fosse mai finita, e riposarsi durante la salita attraverso scale elicoidali sempre realizzate con canne di bambù in spazi appositi,  creati comunque dall’intrico delle medesime con sedili, tavolini, angoli intimi, amache.

La visione inusuale della città circostante appare attraverso l’intersecarsi degli elementi: dal gazometro all’Aventino, ai tetti del Macro, ai recinti della Pelanda.

Un grande organismo vivo che si trasforma, si muove, si adatta al tempo, che cresce non in dimensioni ma in sensazioni.

In questo modo i fratelli Starn hanno creato una delle poche opere d’arte contemporanea che, pur presentandosi nella sua versione ultimata come una scultura, rimane costantemente organica e viva, capace di accogliere il visitatore e di inglobarlo come parte integrante del processo.

Artisti americani gemelli, Mike e Doug Starn, lavorano insieme da oltre vent’anni focalizzandosi principalmente sull’arte concettuale e sulla fotografia.

Le loro  opere, concepite come inedite strutture viventi in evoluzione sono state esposte in musei e gallerie di tutto il mondo, fra cui il Moma, il Metropolitan Museum of art , il Guggenheim Museum di New York e altri.

La loro installazione Big Bambù è stata presentata nel 2010 al Metropolitan di New York e alla Biennale di  Venezia nel 2011.

Stefania Glori