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VILLALAGO (AQ) - WINTER TOUR DELLE RISERVE

 

Il Contratto di Fiume della Valle del Sagittario

Nuove logiche di governo del territorio presentate durante il Winter Tour delle Riserve 2013

 

Tavolo dei relatori

Villalago 23-24 novembre 2013

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Il borgo fortificato di Villalago si specchia nel piccolo relitto geologico del lago Pio, tra il bacino lacustre di Scanno e quello di San Domenico, lungo le Gole del Sagittario, abbracciato dai 60 ettari della Riserva Naturale Controllata.

Rilievi calcarei inframmezzati da aride praterie si alternano alla vegetazione del fondovalle e a quella ripariale dei corsi d’acqua, specie endemiche e relittuali sopravvivono nei pressi del Santuario di san Domenico. L’area è abitata da cervi, caprioli, lupi, orsi, aquile e germani reali, folaghe; nei laghi nuotano la trota fario e il gambero di fiume.    

In Abruzzo ci sono 33 Riserve che preservano biodiversità vegetali, animali e culturali.

La Regione ha recentemente sottoscritto un atto d’intesa mirante alla predisposizione, nell’arco di tre anni, dei contratti di fiume per la tutela, valorizzazione e promozione dei principali bacini idrografici regionali (fiume Tordino e Valle del Sagittario) con l’impegno a presentare un disegno di legge regionale e a predisporre un protocollo d’intesa aperto (con possibilità di adesioni future) tra la regione, gli altri enti e i privati interessati, per implementare l’adozione di questa forma pattizia.

“Ambiente e/è Vita” è l’associazione, nata nel 1994, il cui segretario nazionale Fernando Ferrara ne delinea la visione rivendicando il diritto dell’ambientalista ad essere pragmatico e non pregiudiziale, propugnando l’assunto che l’uomo è al centro della natura e deve decidere le politiche ambientali, non si può arrestare il progresso. La Sezione Abruzzo ha organizzato dal 23 al 24 novembre, di concerto con le Riserve regionali naturali, la 2ͣ edizione di Winter Tour con una serie di convegni. Il tema “Lo stato d’attuazione del Contratto di Fiume Sagittario” (comprendente i comuni Villalago, Scanno, Anversa degli Abruzzi, Cocullo e Bugnara), dopo i saluti dei sindaci di Villalago Fernando Gatta e di Raiano Marco Moca, ha visto confrontarsi gli assessori regionali ai lavori pubblici Angelo Di Paolo, al turismo Mauro Di Dalmazio e alla pianificazione Gianfranco Giuliante.

 

 

È emerso che i contratti di fiume introducono una nuova logica di governo del territorio, fornendo l’opportunità strategica di un modello di sviluppo che tuteli la qualità di vita preservando le risorse. D’altronde, ormai i progetti che ottengono finanziamenti sono quelli di pianificazione strategica poiché la distribuzione delle risorse avviene solo in una logica di rete e non più a cascata, quindi bisogna immaginare modelli di sviluppo fondati su logiche di collaborazioni integrate, che denotino un salto culturale di mentalità. Il contratto di fiume, tutelando le esigenze del territorio mira alla crescita economica, turistica e sociale sostenibile, anche in ottemperanza agli indirizzi di programmazione e sviluppo dell’Unione europea. 

La peculiarità del contratto di fiume del Sagittario, che non presenta criticità da inquinamento, consta nel tutelare e valorizzare le bellezze del fiume, della valle e del canyon carbonatico in maniera sinergica.

Il turismo è una risorsa economica e deve essere coniugato all’ambiente, soprattutto quello naturalistico, effettuando investimenti infrastrutturali che rendano le località accessibili e attrattive, superando il vincolo di salvaguardia, che impone limiti troppo conservativi. I parchi abruzzesi sono fortemente antropizzati e l’opera dell’uomo, oltre alla valenza storica, apporta benefici al miglioramento della qualità di vita e alla conservazione attiva dell’ambiente e in particolare delle riserve, quali porte di accesso ai grandi parchi.

La presidente del Centro per la riqualificazione fluviale Ileana Schipani, presentando un progetto della Regione Piemonte studiato per migliorare lo stato ecologico del torrente Agogna nel tratto novarese, sostiene che i fiumi sono anche fonti di conflitti tra le varie popolazioni portatrici di diversi interessi e questi contratti rappresentano una forma di negoziazione volontaria tra tutti i soggetti interessati, istituzionali e non, oltre che un processo che sottende al miglioramento ecologico del corso d’acqua. I dati del censimento sullo stato di attuazione dei contratti di fiume in Italia indicano che ne sono stati sottoscritti 7 su 76 annunciati, tutti al nord. Il coordinatore scientifico del Tavolo contratti di fiume Massimo Bastiani auspica la diffusione di queste forme pattizie, stipulando patti per i beni collettivi fondati sugli elementi identificativi di un’area (tale istituto era in voga anche in epoca medievale). I contratti di fiume, di lago, di foce, di falda, di costa, di valle fluviale sono i concetti della nuova pianificazione e uno strumento di democrazia diretta e volontaria che consente di passare dalla pianificazione urbanistica (in cui prevalgono gli interessi dei nuclei urbani) alla pianificazione territoriale in cui si frena il consumo di suolo, si valorizza l’agricoltura, si riduce il rischio idrogeologico, si migliora la qualità delle acque, si riqualificano le aree industriali, cioè si è artefici del cambiamento. Inoltre, investire nei patti è economicamente conveniente poiché per ogni euro si capitalizza un vantaggio sei volte superiore. Si tratta di uno strumento nuovo che risponde a nuove logiche, che può diventare modello di pianificazione da estendere a tutto il territorio, apportando benefici alle località turistiche e nuovo impulso alle aree protette.

A conclusione dei lavori l’architetto Gaetano Fasano ha presentato il “Progetto didattico naturalistico Villalago, Alta Valle del Sagittario, Lago di Scanno” con la partnership dell’Enea. Si tratta di un progetto integrato e sistemico centrato sulla valorizzazione in termini culturali, scientifici e turistici delle potenzialità del territorio, col rilancio dell’economia locale che preveda ricadute occupazionali, nel rispetto delle caratteristiche del territorio e dell’ecosistema, per produrre un’offerta turistica capillare e coordinata che coinvolga anche le scuole e la creazione di una clinica veterinaria per la salvaguardia degli animali selvatici.

Ci piace chiudere con le parole, quasi uno slogan dettato dall’entusiasmo e dalla passione travolgente del segretario regionale di Ambiente e/è Vita Patrizio Schiazza, che instancabilmente si è adoperato per giungere agli accordi oggetto del convegno: “Dobbiamo essere portatori di futuro”. 

 Tania Turnaturi