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diretto da Guerrino Mattei

  

 

 arte 

 

 

 

 

 

LONDRA -THE BRICK LANE GALLERY

Salvo Nicotra

 

Astrazione irrazionale della forma  

 

 

Salvo Nicotra, inaugurazione a Londra

 

La The Brick Lane Gallery si trova nel quartiere degli artisti in cima alla vibrante Brick Lane, situata tra Hoxton e Whitechapel

 

 

Dal 9 al 20 settembre 2010

 

Parlare di un artista emergente è sempre facile. Le opere che  si visionano, pitture o sculture che siano,  anche se non hanno la timbrica di una grande mano dalla loro hanno però la volontà di chi le ha redatte di fare di più e meglio. Gli anni, se poi è giovane, remano a favore e  la docilità con cui il medesimo si sottopone al giudizio degli altri  spesso denota anche lo stare con i piedi per terra per ascoltare quanto gli viene detto da chi fa il critico militante da oltre otto lustri.

Questo pittore quarantenne in questione si chiama Salvo  Nicotra ed opera senza troppi  vaneggiamenti ad Acireale di Catania con alle spalle il “brontolio” incombente  dell’Etna, consapevole  che il chiasmo del XI canto del Paradiso alighieriano,  “u’ ben s’impingua se non si vaneggia”, come assunto sia sempre giusto e ricorrente in qualsiasi professione, specialmente se legato all’arte e alla creatività.

E’ un uomo che sa guardare il mondo circostante e palesarlo nei suoi lavori senza una precisa connotazione, affidandolo a cromatismi  irrazionali e tagli impostativi che decisamente lo collocano fra gli astrattisti moderni, con una  poetica e un personale linguaggio effigiativo che proprio negli accostamenti del colore e  nelle impostazioni compositive denotano  armonia ed estetica, tutte in divenire.

L’ultima mostra l’ha tenuta con grande successo alla  “The Brick Lane Gallery” di Londra,  in cartellone dal 9 al 20 settembre 2010 scorso. La The Brick Lane Gallery si trova nel quartiere degli artisti in cima alla vibrante Brick Lane, situata tra Hoxton e Whitechapel. L'area intorno al The Brick Lane Gallery è famosa per i suoi ristoranti alla moda, bar e caffé che attirano un pubblico composto da artisti e amanti della cultura. La strada è anche famosa per i suoi mercati della domenica e per i pittori di strada di tutto il mondo, sempre attirati da questa via con gallerie e pareti che diventa una piattaforma globale per la “street art contemporanea”.

La galleria  londinese lo ha veduto protagonista con delle opere dai colori tormentati, violenti, quasi sempre primari, appartenenti alla terra d’origine pregna di calore ed umori speciali, nei quali si avverte in ogni stagione una prorompente mediterraneità e un profumo di zagara che li vitalizza.

Gli inglesi non si sono fatte troppe domande nell’accogliere le opere di Nicotra nelle pareti di casa.

D’altra parte crediamo fermamente che il prodotto mostrato,  di qualunque cosa si tratti, vale sempre più di una dissertazione scritta o verbale  senza riferimenti visivi. E’ chiaro anche che  deve trattarsi  di cose originali ove prevalga la buona fede e il buon senso, tutto a vantaggio della qualità.

L’arte di Salvo Nicotra non è stata in nessun modo posta sotto processo. La  Brick Lane ha accolto  un pittore. Viste le opere, gli ha messo a disposizione i propri spazi. Il resto lo ha fatto il pubblico  visitando  la nutrita rassegna, con commenti da parte della critica anglosassone più che lusinghieri.

Ma chi è questo pittore che quatto quatto ha lasciato la Sicilia per due settimane e ha soggiornato nella town del grande Big Ben in attesa di giudizio?  Artisticamente da dove è partito e quali traguardi si propone? A questi interrogativi non è importante dare voce, la risposta si trova visivamente esaustiva nelle opere, perché attraverso le creazioni che continuamente elabora chiunque può leggere con la propria emotività   colori e segni che interpretano, ma che “direttamente” non raggiungono, la forma per l’immagine.  Per entrare appieno nella poetica del pittore  è necessario decifrare in generale cosa significa arte astratta e quali limiti può incontrare se come termine di paragone gli proponiamo sempre il figurativo e il Rinascimento come secolo d’oro per le arti.

Nel passato, anche presso le popolazioni primitive, ovunque la forma era lontana,   allontanata dalla rappresentazione realistica, essa è arrivata ad un’astrazione solo apparente, senza essere astratta nel senso dell’arte contemporanea. Forma o non forma? Questo poco importa per quegli artisti che altercano con il colore processando violentemente ciò che armonia e poeticità impongono ad un tracciato eticamente ben rappresentato e stilisticamente  riconducibile alla decifrazione del vero, per una verità intimista, spesso da intuire ed altre volte forzatamente mediata nell’impossibilità di una organica lettura.

Salvo Nicotra, artista di quella terra che vide la presenza dei ciclopi e lo splendore della Magna Grecia, nelle  tele “frattura” con la spatola questa contestualizzazione  nella sua generalità, affidando all’irrazionalità l’organizzazione della forma e dell’opera come narrato di un fatto emotivo, introiettato prima ed esaustivamente riprodotto dopo, con una visione che irrompe nell’informale fuori da ogni correntismo che la incaselli. Ciò non significa che nel suo “narrare” non ci sia un valore estetico diverso là dove l’antico assunto dell’effigiazione si è perduto. Aristocrazia del colore, equilibrio delle masse e tagli impostativi velocizzati da una divisione innata dello spazio dialogano con quanto il riguardante  vede oltre l’accezione comune del quadro, oltre i quattro angoli che tutto questo conchiudono.

L’assenza di figurazione codificata, che nella storia dell’arte rappresenta una singolarità, non intralcia minimamente la speculazione estetica, il cui scopo è quello di spiegare l’opera d’arte  senza occuparsi del suo soggetto. Nicotra riconosce la forma indipendente, liberata dal contenuto facendola diventare a sua volta contenitore di se stessa, cosicché la sua libertà l’avrebbe condotta fino all’astrazione.

Kant per primo distingue la “bellezza libera” dalla “bellezza aderente”. Per bellezza libera il filosofo intende quella dei motivi ornamentali, cioè una forma che  in sé non significa nulla perché, a differenza della bellezza aderente, che è propria di ogni essere o oggetto concreto, trova il suo senso nell’essere legata ad un certo essere o oggetto.

Questa presa di coscienza dell’autonomia della bellezza nei confronti della forma la ritroviamo processata nelle opere dell’artista e questa personale è la testimonianza tangibile in tutta la sua epifanica spontaneità.

Il maestro Nicotra concepisce l’arte come coniugazione del rapporto tra uomo e mondo esterno per superare quello che Worringer definiva “il nostro limitato punto di vista di europei” che non vediamo la forma se non facendo riferimento all’arte classica e rinascimentale.

“Mi propongo di  decontestualizzare la forma instaurando nei miei lavori - afferma il pittore etneo - un rapporto di confidenza totale e felice tra l’uomo e i fenomeni esterni, mentre la spinta dell’astrazione rappresenta, al contrario, la conseguenza di una forte inquietudine interiore, provocata dai fenomeni circostanti, dando così vita in pittura, per la legge del contrappasso, ad un’accentuazione fortemente trascendentale di tutta l’immaginazione”.

Il  viaggio  intrapreso dall’artista quanto sia  lungo   lo possiamo soltanto  immaginare. Salvo Nicotra è in “cammino”  di buon passo e la strada che percorre è pianeggiante: auguri maestro!

 Guerrino Mattei