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diretto da Guerrino Mattei

  

 

 arte 

 

 

 

 

 

 

ROMA - PALAZZO CIPOLLA

 

Modigliani, Soutine

e gli artisti maledetti

Collezione Jonas Netter

Palazzo Reale,  ModiglianiInformazioni utili

Sede: Palazzo Cipolla Roma

 

Periodo: 14 novembre 2013 

6 aprile 2014

 

Catalogo: 24 Ore Cultura

- € 33,15

 

Info e prenotazioni:

www.mostramodigliani.it

www.ticket.it/modiglianiroma 

tel. 06.98373328

 

 

 

 

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“Queste opere non sono state mostrate al pubblico da più di settant’anni, e oggi ricompaiono come per magia, come uscite da un altro mondo”. Con queste parole Marc Restellini, curatore della mostra “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti” dà il senso all’esposizione aperta  il 14 novembre a Palazzo Cipolla nelle sale del Polo Museale della città di Roma.

Dopo il grande successo parigino e milanese di Palazzo Reale per la prima volta si possono ammirare entro le mura leonine i capolavori appartenenti alla Collezione Jonas Netter, con dipinti dei grandi maestri maledetti  di Montparnasse quali Modigliani, Soutine, Valadon, Hebuterne, Utrillo, Derain, ecc.

Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE hanno  reso possibile l’evento con opere che s’incentrano soprattutto sul lavoro di Amedeo Modigliani arrivato a Parigi nel 1906, sentendo che quello era il posto dove avrebbe potuto “salvare il suo sogno”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Palazzo Reale, Soutine

Va a vivere a Montparnasse

che, in quegli anni, diventa il quartiere degli artisti non solo pittori, ma anche di scrittori come Hemingway e Miller, intellettuali come Jarry e Cocteau, rifugiati politici come Lenin e Trockij.

I luoghi di incontro sono le trattorie a buon mercato e le bettole-cantine in cui si tira tardi parlando di arte e politica, e non di rado le discussioni terminano in risse. Le condizioni di vita sono per tutti assai misere, ma è il fuoco sacro dell’arte, la consapevolezza che le loro opere stanno cambiando per sempre i canoni estetici a dare la forza a Modigliani e compagni di andare avanti.

Se l’Impressionismo, pur avendo apportato una rivoluzione nel modo di dipingere, non usciva in fondo dai canoni del naturalismo, con i lavori di Modigliani, di Soutine, di Utrillo l’arte diventa autonoma dal soggetto ritratto e dalle tradizioni culturali e artistiche dei paesi di provenienza dei singoli artisti, generando la prima vera rivoluzione nel mondo dell’arte e il ribaltamento dei canoni sino ad allora conosciuti.

È in questo contesto, che di lì a poco verrà definito bohémien, che questi spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale. È a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro.

E ancora, parole di Restellini: “Quegli anni corrispondono a un periodo d’emancipazione e di fermento che ha pochi eguali nella storia dell’arte”. Ovunque in Europa era in corso una rivoluzione estetica, preludio a un’evoluzione dei costumi; ed è a Parigi, l’unico luogo al mondo in cui la rivolta ha il diritto di cittadinanza, prima a Montmartre e poi a Montparnasse, che quegli artisti, tutti ebrei, si sono ritrovati per tentare la sorte.

Ed ebreo era anche Jonas Netter, una figura importantissima per gli artisti in rassegna, senza il quale molti tra loro non avrebbero avuto di che vivere e sostentarsi. II percorso espositivo mette a confronto i capolavori acquistati nell’arco della sua vita dal collezionista mecenate che, affascinato dall’arte e dalla pittura, diventa un amateur illuminato e acuto riconoscitore di talenti, grazie all’incontro col mercante d’arte e poeta polacco Léopold Zborowski, anch’egli ebreo.

Una mostra da non perdere, con un percorso che, attraverso  sale dedicate singolarmente ad ogni pittore presente, organicamente offre al visitatore il periodo  in cui i maestri operarono,  impreziosita da un compendioso quanto didattico catalogo edito da  24 Ore Cultura.

 Guerrino Mattei